Inutile per chi e secondo chi?
Se volessimo limitarci ad un discorso di ordine meramente naturale, dovremmo constatare che l'eutanasia è una forma di suicidio e, quindi, di viltà. Nel caso dell'eutanasia passiva, peraltro, siamo di fronte ad un curioso e tragico paradosso: per non farlo soffrire più, si toglie al malato la possibilità di alimentarsi, facendolo morire di fame e di sete. Una morte tutt'altro che "dolce". Oltre al danno la beffa, quindi.
Se volessimo elevarci ad un piano di ordine soprannaturale, è doveroso constatare che il dolore e la sofferenza sono un mezzo attraverso il quale possiamo espiare i peccati che abbiamo commesso nel corso della nostra vita terrena ed un'occasione ulteriore di redenzione.
Siamo concordi sul fatto che molte persone che oggi sopravvivono lo fanno grazie a mezzi e strumenti che un secolo fa non c'erano. Ma questo deve solo renderci più attenti nel distinguere i casi di effettivo accanimento terapeutico dai casi in cui, invece, per quanto siano drammatici, si sta semplicemente ricorrendo ai mezzi di cura ordinari.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Le "necessità della comunità di popolo" (?) sono effettivamente tali e degne di tutela nella misura in cui sono conformi ad un bene morale oggettivamente ed ontologicamente fondato. L'eutanasia implica la soppressione, attiva o passiva, di un membro della società (o comunità che dir si voglia) perché la sua vita viene considerata arbitrariamente "inutile": ma qui si è in piena logica utilitaristica. E, quindi, nella logica della modernità secolarizzata e liberale. Fra utilitarismo individualista ed utilitarismo collettivo la differenza non è di natura, ma di grado.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
FASCISMO MESSIANICO E DISTRUTTORE. PER UN MONDIALISMO FASCISTA.
"NELLA MIA TOMBA NON OCCORRE SCRIVERE ALCUN NOME! SE DOVRO' MORIRE, LO FARO' NEL DESERTO, IN MEZZO ALLE BATTAGLIE." Ken il Guerriero, cap. 27. fumetto.
Quindi, in pratica, sostieni che si dovrebbe iniettare nei malati qualche sostanza che li porti a morire? Ti comunico che questo si chiama omicidio. Anche se dovesse essere legalizzato.
L'ottica secondo cui la religione sarebbe soltanto un "affare privato" è tipica della logica borghese, individualista e liberale, che chiunque dovrebbe respingere.
Ad ogni modo, anche senza addentrarci in una discussione di carattere confessionale, rimane il fatto che con l'uso esclusivo della ragione chiunque può arrivare a riconoscere l'esistenza di Dio, dal momento che sarebbe intrinsecamente contraddittorio un mondo che si autogenera. E con questa sola conclusione filosofica di carattere razionale si può riuscire agevolmente a capire che l'essere umano - in quanto creato da Dio - non è il padrone assoluto della propria vita. L'uomo ha l'essere, ma non è l'Essere, che è Dio. Anzi, è Dio stesso che dà all'uomo la sua stessa esistenza. E bada bene: in questo discorso non sto tirando in ballo né l'Antico né il Nuovo Testamento. Sto argomentando esclusivamente sulla base di ciò che qualunque persona, a prescindere dal suo "credo" religioso specifico, può arrivare a comprendere.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Che esista un qualcosa definibile come Dio, lo ritengo possibile. Definire le sue caratteristiche e la sua volontà, tecnicamente impossibile.
Ti dico cosa è emerso da alcuni studi scientifici su reincarnazione, vita dopo la morte, riguardo l' eutanasia: se uno è sano fisicamente e si suicida, sbaglia, invece se uno è invalido e sofferente, o malato terminale, non sbaglia se si suicida e non sbaglia chi lo aiuta. Questo è quanto ho letto.
FASCISMO MESSIANICO E DISTRUTTORE. PER UN MONDIALISMO FASCISTA.
"NELLA MIA TOMBA NON OCCORRE SCRIVERE ALCUN NOME! SE DOVRO' MORIRE, LO FARO' NEL DESERTO, IN MEZZO ALLE BATTAGLIE." Ken il Guerriero, cap. 27. fumetto.
L'unica morale è ciò che cagiona migliorie e bene alla comunità popolare, non ne esistono altre. E la poc'anzi citata realtà, deve basarsi sulla giustizia nei confronti dei membri che la popolano. Mantenere in vita un soggetto incapace di viverla come deve non solo è una infamia nei suoi riguardi, ma lo è soprattutto nei confronti del popolo nel suo insieme. Pertanto l'eutanasia e l'eugenetica sono quanto di più umano e giusto possibile.