Discussione: Pensiero Nazionale: Stanis Ruinas, il "fascista rosso"

Originariamente Scritto da Gallarò

Gran parte dei sanbabilini e dei militanti del Msi milanese dei primi anni 70 ,negli anni 80 divennero criminali , sono decine; tra di loro c'è chi ha passato più tempo in carcere che fuori.

"Mammarosa", per esempio, ammazzato nel 1984.

Originariamente Scritto da Gallarò

Turatello non è che fosse mafioso, lui si occupava più che altro di bische; ad esempio non trafficava droga.Che fosse figlio di Coppola si diceva, però visto come l'hanno ammazzato mi sembra strano.

A livello di mandanti non si ha la certezza di chi lo ordinò. Molti sostengono che fosse Luciano Leggio (Liggio).

Originariamente Scritto da Gallarò

No, non fu Liggio perchè ad ammazzarlo furono i catanesi (uomini del Tebano, quindi non mafiosi) e napoletani legati a Cutolo.E' probabile che sia stato Epaminonda con l'avallo di Cutolo.

Gli assassini furono: Antonino Faro, Vincenzo Andraous, Salvatore Maltese (siciliani) e Pasquale Barra (campano). Anche se coloro che 'menarono i fendenti' furono Faro e Maltese, con Andraous e Barra (questi giunto per ultimo) che lo tennero fermo. Di questi, Barra fu "santista" (vice) di Cutolo, e Maltese, pur essendo siciliano, venne affiliato al gruppo cutoliano. Faro fu un killer della mafia siciliana (accertato al "Maxiprocesso") ed Andraous fu 'contiguo' alla stessa. Furono solo Barra e Maltese, divenuti "pentiti", a sostenere che il mandante fosse Cutolo, ma prove oggettive non ve ne sono.

Originariamente Scritto da Gallarò

Il giro era quello: Cutolo e il Tebano.Cosa nostra a Milano all'epoca già comandava non aveva bisogno di ammazare Turatello.Tra l'altro so per esperienza diretta che Turatello proteggeva anche fisicamente i camerati , quando si trovavano in carcere (all'epoca gran parte dei 'comuni' erano di estrema sinistra).

Molti asseriscono che sia Turatello che Epaminonda (oltre ai loro 'sodali') fossero mafiosi. E Cutolo, come testimoniò Epaminonda il 4 luglio 1986, non ebbe mai potere alcuno in Milano.

Anche Albino Volpi fu un "camerata delinquente".