Discussione: Milan, cambio di strategia: subito il 100% ai cinesi, out Barbara e Galliani

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C'è aria di cambiamento, dalle parti di Casa Milan. Il club rossonero, infatti, si accinge ad una svolta epocale: è di ieri la notizia - suffragata da numerose conferme - di un ulteriore slittamento nella deadline per la firma sul preliminare della cessione di quote societarie alla conglomerata cinese, slittamento dovuto però ad un cambio di rotta abbastanza importante. Il consorzio dei nuovi investitori, infatti, sta per acquistare l'intero pacchetto azionario di Fininvest, uno scenario che potrebbe aprire le porte a numerosi cambiamenti nell'organigramma della società.
È Tuttosport a fare il punto sui possibili addii nell'area dirigenziale della società, la cui struttura sarà certamente modificata su un modello di business più attuale, come quello della Juventus: i manager giusti al posto giusto, e dunque addio al doppio ad che - in questi anni - ha solamente contribuito a generare ulteriore confusione in un ambiente già spaesato.
Quasi certamente, infatti, il nuovo asset costerà il Milan a Barbara Berlusconi. Nel progetto originale, infatti, la figlia del presidente sarebbe dovuta rimanere nel Cda rossonero come rappresentante di quel 20% di azioni che sarebbe dovuto rimanere in famiglia. Per questo, il cambio di strategia nella trattativa dovrebbe estromettere Lady B da ogni possibile ruolo nel nuovo Milan.
Ruolo che, con ogni probabilità, sarà abbandonato anche da Adriano Galliani: senza Berlusconi, la presenza di Galliani potrebbe diventare superflua. La buonuscita - in caso - non sarebbe assolutamente un problema: i nuovi proprietari sarebbero liberi di decidere, senza condizionamenti economici nè pressioni da parte di Berlusconi, se mantenere o meno Galliani nell'organigramma societario, una conferma che appare - ad oggi - molto difficile.
Infine, il presidente, Silvio Berlusconi. Nessun dubbio su quello che sarà il ruolo dell'attuale patron: alla luce del suo carisma, della sua personalità e del suo ruolo, sarebbe rimasto presidente anche soltanto con una quota di minoranza. Rimarrà presidente - anche se soltanto onorario - anche una azione nel portafoglio. Un ruolo, il suo, che non sarà operativo, ma soltanto di prestigio e di rappresentanza.

Era ora, forse adesso il Milan potrà tornare competitivo.